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giovedì 18 febbraio 2010

Clamidia. La nemica dei primi amori


Il nome ha un suono dolce ed invece è’la nemica «number one»dei primi amori. Parliamo della clamidia genitale che è una delle più comuni malattie sessualmente trasmesse nel mondo: colpisce milioni di donne ogni anno (100milioni) senza causare spesso alcun segno o sintomo visibile. Si tratta di un batterio (Chlamydia trachomatis) presente nella popolazione sessualmente attiva.


Clamidia. La nemica dei primi amori
Sesso


Nell’uomo l’infezione si localizza con frequenza all’uretra (il condotto che dalla vescica porta l’urina verso l’esterno) e di solito in chi ha meno di 35 anni, nella zona del testicolo. Nella donna, invece, può localizzarsi ancora all’uretra, al collo dell’utero e agli organi circostanti e in questo caso se non viene curata può causare una malattia infiammatoria alla zona pelvica (Pid) che può portare alla sterilità o gravidanze extrauterine. Inoltre durante il parto la donna può trasmettere l’infezione al neonato, causandogli congiuntivi (che possono causare cecità), polmoniti e otiti. L’infezione da clamidia è molto diffusa soprattutto tra le adolescenti e le giovani donne fra i 20 e i 26 anni, ovvero la popolazione femminile più a rischio di malattie sessuali. Una vulnerabilità biologica legata al sesso e all’età , che spiega quanto le giovanissime siano poco informate e non sufficientemente esperte nel proteggersi in modo adeguato. Secondo una ricerca nel nostro Paese sarebbero addirittura il 15% le ragazze che hanno contratto l’infezione. Purtroppo la clamidia spesso non dà sintomi e questo rende più difficile diagnosticarla.

Nella donna i disturbi (dolori durante i rapporti sessuali, secrezioni vaginali anomale, cistiti ricorrenti, perdita di sangue tra una mestruazione e l’altra e febbre moderata, pruriti genitali o dolori nel basso addome) compaiono solo quando l’infezione è in fase avanzata. Nell’uomo, il sospetto può sorgere quando ci sono bruciori e difficoltà a urinare, accompagnati da secrezione scarsa o assente. Quasi l’85% delle donne con infezione da clamidia sono prive di sintomi, contro il 40% degli uomini con lo stesso problema. Per questa ragione gli esperti raccomandano di effettuare un test , almeno una volta l’anno, a tutte le persone sessualmente attive in una relazione non monogama. Utilizzando le recenti nuove tecniche diagnostiche, i dottori possono analizzare in maniera affidabile le secrezioni genitali o le urine nel corso di una visita ad un laboratorio di analisi. La raccolta del campione può essere fatta a casa propria, senza imbarazzi o paure, ecco perché questi test condotti sulle urine sembrano essere i più indicati per le quindicenni

Esistono, comunque, quattro metodi per scoprire se è presente l’infezione:

1) COLTURE CELLULARI
Si tratta di uno dei test più sicuro per diagnosticare la clamidia. Prevede la raccolta del muco attraverso un tampone cervicale e la «semina» delle cellule così ottenute: se il batterio è presente, può essere riconosciuto dopo aver applicato anticorpi specifici.

2) IMMUNOFLUORESCENZA DIRETTA E SAGGIO IMMUNOENZEMATICO
Sono due esami consigliati soprattutto alle adolescenti, perché danno una risposta immediata e sicura e non sono troppo costosi. Dopo un prelievo di muco , il materiale raccolto viene subito esposto ad anticorpi che riconoscono la clamidia. Possono essere eseguiti anche su un campione di urina.

3) PCR
Reazione a Catena della Polimerasi., test molto costoso ma particolarmente sicuro, che consiste nel prelievo di una piccola quantità di materiale biologico per individuare eventuali geni di clamidia presenti. Estremamente sensibile, può essere eseguito anche sulle urine.

4) ESAME DEL SANGUE
Nel sangue si possono cercare gli anticorpi specifici contro la clamidia, a conferma dell’infezione in atto o pregressa.
Le infezioni da clamidia nel basso tratto genitale sono trattate con antibiotici, come la doxicliclina, l’azitromicina, l’eritromicina o l’oofloxacina. Se non rilevata e non curata, la clamidia può causare la malattia infiammatoria pelvica (infezione nelle ovaie e nelle tube di Fallopio), che può portare alla sterilità. La visita ginecologica, seppur sgradita, resta l’unico modo per riconoscere e trattare tempestivamente le malattie trasmesse per via sessuale. Dicevamo che le donne gravide che ne sono affette possono causare le infezioni nei bebé.

Le infezioni neonatali possono essere:

Congiuntivite
La manifestazione clinica più precoce dell’infezione da C. trachomatis è rappresentata dalla congiuntivite, presente in circa il 50-70% dei neonati infettati. Insorge in genere tra il 5° ed il 14° giorno di vita. La sintomatologia è caratterizzata dalla comparsa di essudato mucopurulento e da edema delle palpebre. Il decorso senza terapia è prolungato, con esacerbazioni spontanee. L'esito di solito è benigno, tuttavia possono residuare cicatrici congiuntivali e micropanno corneale; tali esiti non si verificano se viene instaurata una terapia adeguata.

Polmonite
La polmonite si manifesta nel 10-30% dei neonati infettati, per cui costituisce una delle più comuni forme di polmonite nei primi 6 mesi di vita. Insorge generalmente tra la 3° e la 12° settimana di vita. Nel 50% dei casi è presente la congiuntivite o risulta nell’anamnesi, può inoltre associarsi rinite o otite. Accanto a questo quadro classico esistono forme più gravi, più frequenti nei neonati pretermine, ad insorgenza più precoce con quadro di grave insufficienza respiratoria e forme più benigne la cui frequenza è spesso sottostimata per la difficoltà delle diagnosi. L'evoluzione è di solito favorevole; tuttavia se il trattamento non è adeguato, il decorso è molto prolungato (3-8 settimane).

A cura di CARLA PILOLLI

2 commenti:

  1. SALVE SONO UN RAGAZZO (OMO)MI è STATO DETTO CHE LA PERSONA CON LA QUALE CI SONO ANDATO A LETTO è AFFETTA DA POLMONITE VOLEVO SAPERE SE LA POLMONITE PUO ESSERE TRASMESSA PER VIA SESSUALE O LA PENETRAZIONE LA PREGO MI AIUTI IN QUESTO COMINCIO A TENERE PAURA

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  2. Buongiorno,io ho fatto analisi a chlamida,mi risulta 10.5, quando il positivo e 11.5 e negativo e sotto 8,5,ora vorrei capire quanto è a rischio mio compagno e io???

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