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domenica 14 marzo 2010

L'amore degli anni 60 (e oltre)

Un'indagine Usa ha analizzato i comportamenti sessuali delle persone anziane. Maschi più attivi, fino a tarda età, grazie anche alle pillole
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MILANO - La vita Viagra è il titolo, azzeccato, di un libro uscito di recente. Che calza a pennello a quanto sta accadendo alla sessualità degli uomini oltre i sessant'anni, sessualità che sembra riscoprire freschezza grazie alla pillola blu, quasi una nuova «vita». Il libro scritto da Mariangela Mianiti per l'editore Derive-Approdi, analizza le conseguenze della chimica anti-impotenza sull'uomo giovane e su quello maturo, ma non tiene conto di quanto questi nuovi farmaci abbiamo modificato la «longevità» sessuale degli uomini più in là con gli anni. Perché se è vero che solo a Milano nell'ultimo anno sono state vendute duecentomila confezioni dei farmaci salva virilità e che in Italia il loro giro di affari annuo è di 200 milioni di euro, non era ancora chiaro l'effetto «ringiovanimento» del maschio grazie al Viagra e simili. Lo ha scoperto una ricerca, realizzata negli Stati Uniti (in Usa il successo di queste pillole è analogo a quello che si registra in Europa), appena pubblicata sulla rivista British Medical Journal.

L'INDAGINE - Ricerca che da una parte conferma che gli anziani, uomini e donne (queste se hanno un partner), fanno sesso fino a tarda età, dall'altra mette in evidenza un dato nuovo: negli Stati Uniti la disponibilità dei farmaci per la disfunzione erettile (il Viagra è entrato in commercio nel 1998) ha spostato la longevità sessuale degli uomini di un anno in media rispetto a quanto accadeva in epoca pre-pillola azzurra. Non a caso, nelle interviste, fra i sessanta e gli ottantacinque anni, il 14 per cento degli uomini confessa di avere fatto uso regolarmente di questi farmaci nei 12 mesi precedenti. L'indagine, realizzata dal centro di economia e demografia dell'invecchiamento dell'università di Chicago, ha raggiunto mediante questionari inviati per posta e interviste telefoniche oltre seimila persone negli gli Stati Uniti, in due grandi gruppi di popolazione, fra i 57 i 64 anni il primo, fra i 65 e i 74 ed oltre il secondo. Scoprendo oltre all'effetto Viagra, altre cose interessanti. Prima fra tutte, che il detto «quando c'è la salute, c'è tutto» dopo i settanta, diventa anche «quando c'è la salute, c'è il sesso». È una delle correlazioni «più forti» che scaturiscono dallo studio, valida, però, più sul versante maschile che su quello femminile: quando nella vita dell'uomo compare una malattia, l'interesse per l'altro sesso decade precipitosamente. «Non è così strano — commenta Marco Trabucchi, Presidente dell'Associazione italiana di psicogeriatria che tra un mese terrà a Gardone Riviera il suo decimo congresso annuale — ; l'uomo è molto più fragile psicologicamente, ha paura di perdere l'integrità fisica: lo abbiamo dimostrato chiaramente con uno studio sulle persone anziane, oltre i settantacinque anni, che vanno incontro ad una frattura del femore: fra gli uomini la comparsa della depressione è decisamente più frequente».

LE DONNE - Nella donne le cose sembrano più complicate: via via che invecchiano, l'attività sessuale si lega strettamente alla presenza del coniuge (mentre l'uomo sembra mantenere una vita sessuale fino in tarda età, se è in buona salute, anche senza una moglie o una compagna fissa), ma anche fra quelle sessualmente attive, la metà circa se ne dichiara insoddisfatta. Perché? Per disturbi organici, come secchezza vaginale e dei genitali esterni, ma anche per un calo del desiderio e dolore durante il rapporto. «Non mi meraviglia - commenta Roberta Rossi, docente di psicopatologia del comportamento sessuale all'università La Sapienza di Roma, che ha fatto ricerche sulla sessualità degli anziani — . Per la donna la sessualità oltre i sessantacinque anni più che penetrativa è affettiva, anche quando è in buone condizioni di salute. Si deve dare la colpa al Viagra per lei che ancora non c'è, al fatto che sono scomparsi gli estrogeni, ai tabù che ancora sussistono, basta dirne uno, "la donna è attraente solo se giovane"? In un momento storico confuso ma anche di grande mutamento dei ruoli, come quello attuale, è difficile trovare una risposta. Basta pensare ad un dato emerso più volte in ricerche condotte anche in Italia: la donna più longeva sessualmente, sempre all'interno di una relazione stabile (è questa condizione imprescindibile) non è la casalinga, ma la donna che ha, o ha avuto, una realizzazione professionale». Ma che cosa succede alla donna quando supera la boa dei settanta? Stando alla ricerca condotta negli Stati Uniti, a 75 anni il 16,8 per cento delle donne ha ancora una vita sessuale, mentre fra gli uomini della stessa età la percentuale arriva al 38,9 per cento. Ma se andiamo a vedere quante donne fra i 75 e gli 85 anni hanno ancora un marito, ci accorgiamo che solo il 38,5 per cento ha un coniuge. Al contrario è ancora sposato, o ha comunque con una compagna fissa, il 72 per cento degli uomini nella stessa fascia di età. C'è poco da fare: la longevità comporta anche un po' di solitudine. Almeno così sarà finché l'uomo non avrà trovato il modo di allungarsi la vita di un decennio. O la donna, il suo Viagra.

Franca Porciani
fporciani@corriere.it
14 marzo 2010

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