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domenica 29 agosto 2010

Il Karkadè per risolvere i problemi di ipertensione (L'ipertensione è un importante fattore di rischio per il deficit erettile)

Parafrasando il titolo di un programma televisivo di tendenza, avremmo potuto titolare il post con il neologismo “Nonsolochimica”; già, perché a volte la medicina si affanna nella ricerca di rimedi artefatti per curare alcune patologie, ma solo finché non si accorge che anche nella Natura risiedono possibilità straordinarie. E’ il caso dei fiori dell’Hibiscus sabdariffa, a noi più noto come ingrediente essenziale di quegli infusi di Karkadé tanto in voga nei bar di questi tempi.

L’Hibiscus è una pianta perenne che cresce spontaneamente in Africa come nell’Asia tropicale, i cui fiori giallo chiaro – talvolta rosa – quando si sviluppano le capsule diventano rosso vivo. Da qui il classico colore delle tisane, che però non è l’unica – né la principale – caratteristica del Karkadé. Ricercatori della Tuft University di Boston hanno dimostrato che questa bevanda potrebbe diventare il rimedio naturale “principe" contro l'ipertensione.

E’ quanto dimostra un test condotto su un gruppo di 65 volontari tra i 30 e i 70 anni, che presentavano ipertensione arteriosa in forma lieve o moderata. Le “cavie” hanno accettato di bere 3 tazze al giorno di infuso di Hibiscus sabdariffa per un periodo di 6 settimane. II risultato è stato sorprendente: rispetto al gruppo di controllo (che ha gustato “finti” infusi di placebo), è stata riscontrata una riduzione della pressione sistolica media del 7,2%, con punte del 13,2% nei soggetti con i valori più alti.
Un risultato non da poco, soprattutto se si pensa che è stato calcolato come una diminuzione della pressione arteriosa di soli 3 mm di Hg riduca dell’8% il rischio di ictus, mentre per le patologie coronariche più in generale il calo è del 5%. E non finisce qui: il Karkadé, infatti, ha già spopolato nei bar per via di altre sue importanti qualità. Gli infusi di fiori dell’Hibiscus sabdariffa facilitano la digestione e la diuresi (anzi, in qualche caso sembrano avere anche proprietà lassative), disinfettano per le vie urinarie, sono – blandi – antinfiammatori e lenitivi e regolarizzano la funzione epatica. Un caso, quello del Karkadé, emblematico di come la Natura e la medicina possano sposarsi per migliorare la qualità della vita.

mercoledì 25 agosto 2010

esplosione di infezioni sessuali fra gli adolescenti

A crescere di più è la Clamidia. In Italia situazione sovrapponibile. Fondamentale la prevenzione per non compromettere la salute in età adulta

MILANO - Il sesso non protetto sta causando un allarmante aumento delle infezioni sessuali fra i giovani inglesi fra i 15 e i 24 anni e le più a rischio sarebbero le ragazze, più vulnerabili a detta dei medici, perché facilmente convincibili a non usare il preservativo (che resta la miglior arma per la prevenzione). A dirlo, l’ultimo report della Health Protection Agency, che ha conteggiato quasi 500mila nuovi casi (482.696 per la precisione) di malattie infettive a trasmissione sessuale nell’ultimo anno, con un aumento del 3% rispetto al 2008, anche se a detta degli esperti i numeri potrebbero essere più alti, visto che non sempre le persone si fanno visitare per tali infezioni. Il disagio più comune è la Clamidia, con un +7% mentre la gonorrea ha fatto registrare un +6% e l’Herpes genitale ha superato il 5. In regressione, invece, condilomi e sifilide. Quanto alle differenze fra i sessi, le più esposte – come detto – sono le ragazze sui 19-20 anni, mentre la fascia d’età 20-23 è quella più a rischio per i maschi. Si è anche notato come una persona su dieci che si è ammalata abbia poi contratto una seconda infezione nel giro di un anno. «Questi dati sottolineano l’altissima vulnerabilità delle giovani donne nelle infezioni sessuali – ha spiegato la dottoressa Gwenda Hughes della HPA – perché sono quelle che con più probabilità fanno sesso non protetto». Da qui, la raccomandazione agli under 25 di sottoporsi a controlli regolari ogni anno e ogni volta che si cambia partner. Sempre a detta degli esperti, il pericolo maggiore sarebbe legato al fatto che nel giro di pochissimi anni molte di queste infezioni potrebbero diventare incurabili, perché resistenti agli antibiotici. «Vedremo di fare di più – ha detto il ministro della Salute, Paul Burstow – per accrescere nei giovani la consapevolezza dei rischi a cui si espongono con taluni comportamenti».

LA MAPPA DELLE INFEZIONI - In base ai dati riscontrati, è stato anche possibile tratteggiare una sorta di “mappa delle infezioni”, con Londra (e in particolare i ricchi quartieri di Kensington, Chelsea e Westminster) a registrare i tassi più elevati di contagi sessuali con 2.400 nuovi casi ogni 100mila persone, mentre quelli più bassi sono nel Berkshire East e nell’East Riding dello Yorkshire, con meno di 250 persone infette ogni 100mila abitanti. Ma se in Inghilterra è allarme, non si può certo dire che la situazione italiana sia migliore, anche se la ricerca-dati al di là della Manica funziona in maniera più capillare, come spiega la dottoressa Barbara Suligoi, Direttore del Centro Operativo Aids, nonché responsabile del sistema di sorveglianza sulle malattie sessualmente trasmesse (MST) dell’Istituto Superiore di Sanità.

IN ITALIA SITUAZIONE SIMILE - «I dati inglesi sono molto accurati, perché basati su una tradizione centenaria di raccolta di informazioni all’interno delle cosiddette “cliniche per malattie veneree”. Queste strutture, però, da noi in Italia non esistono, infatti ci si rivolge al medico di base nel caso degli uomini, o al ginecologo per le donne. Da qui, la necessità di creare una sorta di rete-sentinella dove far convogliare i dati di centri di eccellenza scelti dall’Istituto, per avere un quadro informativo il più possibile esauriente». E stando proprio agli ultimi numeri, il quadro italiano non si discosta molto da quello britannico. «Anche da noi la Clamidia, che è un’infezione ancora piuttosto misconosciuta ma che, se contratta da giovani, può causare problemi gravi in età adulta, ha registrato una forte incidenza nei ragazzi al di sotto dei 25 anni, come pure i condilomi, la gonorrea e la sifilide. Quest’ultima, fra l’altro, ha conosciuto un picco epidemico fra il 2005 e il 2006 soprattutto fra gli omosessuali maschi, salvo poi colpire anche le donne. Stabili, invece, le infezioni causate da Herpes genitali e questo è il solo dato confortante».

COME PREVENIRLE - Quanto alla prevenzione, l’unico rimedio efficace è il preservativo. «Se monogamia ed astinenza vanno bene per gli adulti – ha proseguito la dottoressa Suligoi – per i giovani il preservativo resta la sola arma di difesa, a patto di usarlo fin dall’inizio del rapporto e di non toglierlo prima della conclusione dello stesso. La pillola, invece, non serve a proteggere da questo tipo di malattie e questo è bene sottolinearlo, perché molte volte le ragazze non lo capiscono. Importantissima è poi la visita dal medico fin dai primi sintomi, per evitare l’effetto ping-pong, ovvero trasmettere al partner la malattia, guarire e riprenderla dallo stesso partner. Spesso alcune persone, soprattutto più giovani, sono a disagio ad andare dal ginecologo: ecco perchè abbiamo istituito il numero verde Aids 800-861061 che risponde anche a domande relative alle infezioni di carattere sessuale». Uno dei pericoli evidenziati dal rapporto inglese riguardava la capacità di resistenza agli antibiotici di talune malattie che diverrebbero così, di fatto, incurabili. «Il pericolo esiste – ha concluso l’esperta - perché se si abusa degli antibiotici, il rischio è che ad un certo punto questi non facciano più effetto. Ma per ora direi che tale quadro sembra scongiurato, perlomeno in Italia, dove si tende a limitare l’uso, e di conseguenza l’abuso, degli antibiotici. Un discorso a parte riguarda, invece, la popolazione extracomunitaria, visto che l’incremento nell’afflusso di immigrati ha portato ad un aumento proporzionale delle infezioni, con molti casi di gonorrea resistente agli antibiotici italiani e, quindi, non curabile con i sistemi tradizionali. Ecco perché in questo caso più che in altri la prevenzione e l’informazione diventano basilari».

Simona Marchetti
25 agosto 2010

giovedì 19 agosto 2010

Erbe e farmaci, l'estate dell'amore in pillole

Afrodisiaci venduti illegalmente sulle spiagge. E in vacanza aumenta l'uso di Cialis e Viagra

MILANO — Persino la questura di Savona ha deciso di vederci chiaro. Perché un conto è vendere sulla spiaggia tappeti, asciugamani, magliette e articoli di bigiotteria. Un'altro è smerciare finto-viagra. Senegalese. Sia pure su richiesta dei bagnanti. Che nei giorni scorsi con 10 euro hanno acquistato dai venditori ambulanti il «Sa-ma-na»: una pallina di erbe pressate, roba vegetale, che una volta ingoiata dovrebbe assicurare virilità. Il fatto potrebbe essere considerato alla stregua di una notizia di colore, estiva. Se non fosse che la domanda di «viagra senegalese» a buon mercato sulle spiagge di Savona conferma un fenomeno, un poco più serio: la Liguria è tra le regioni che d'estate fa registrare un sensibile aumento del consumo dei veri medicinali anti-impotenza, quelli che si comprano in farmacia solo su ricetta medica: Viagra, Cialis e Levitra. Le vendite di confezione di Cialis nei posti di villeggiatura lo dimostrano: Liguria (+11), Emilia Romagna (+2), Abruzzo e Molise (+5), Marche (+3), Calabria (+4) e Sardegna (+8). Un esperto di vendite di prodotti farmaceutici (si occupa della distribuzione di più di 1.500 farmacie) Giambattista Neri, dice che nei mesi estivi si vende almeno un 30 per cento di più. E che al momento è il Cialis a dominare il mercato. «Sono loro che sono protagonisti nell'informazione, più comunicativi e aggressivi». Fanno così bene informazione che non solo i maschi si vergognano di meno rispetto a qualche anno fa a chiedere la pillola in farmacia, ma s'è allargata pure la fascia d'età del consumo. «I giovani. Sono loro che contribuisce all'aumento delle vendite estive. Anche se non ne avrebbero necessità», dice Neri. Un trentenne, o anche un ventenne, che va in discoteca «armato» di Cialis, lo fa per timidezza, per paura di fare cilecca o per compensare l'assunzione di droghe e alcolici che tendono a deprimere la potenza sessuale.

IN ESTATE CRESCE IL DESIDERIO - Un esperto come Ciro Basile Fasolo, sessuologo, professore aggregato al dipartimento di psichiatria dell'Università di Pisa, spiega la crescita delle vendite con la resurrezione del desiderio estivo. In pratica: si consuma di più perché si fa più sesso e facendo più sesso si ricorre al farmacista. «La luce solare della bella stagione agisce positivamente sugli ormoni sessuali. Ma soprattutto è il venir meno dello stress la causa principale della liberazione. Con il riposo si riducono gli ormoni che sviluppano d'inverno lo stress in funzione difensiva sul lavoro; mentre si potenziano quelli che stimolano il testosterone». Tradotto: nonostante la tecnologia e il progresso, il corpo degli uomini e delle donne si comporta ancora come quello dei nostri antenati. Del resto, aggiunge il sessuologo «nei mesi estivi in tutti i paesi Occidentali aumentano le nascite a nove mesi di distanza (particolare molto francese), le vendite di profilattici, le richieste di test per HIV e le malattie sessualmente trasmesse».

PILLOLE PER CHI NON NE HA BISOGNO - Il consumo di pillole maschili anche tra chi non avrebbe bisogno è confermato dai farmacisti. A Palau (farmacia Nicolai) l'aumento è di circa il 60 per cento. «Molti sono giovani». Idem nella farmacia Dell'Alba di Riccione: «Vendiamo molto, siamo in una posizione di passaggio, l'ideale». Molti giovani non sanno che per chi ha una normale erezione la pillola non serve: non moltiplica la prestazione. Il costo medio di una pillola è di 13 euro. Di recente il Levitra ha dimezzato il prezzo. Ma solo delle confezioni di basso dosaggio, somministrate per lunghi periodi, per esempio, a chi è stato operato alla prostata. Non quelle che invece vengono prese prima di un rapporto per avere uno sprint immediato. Levitra spiega la riduzione allo scopo di combattere il mercato nero su Internet. In realtà tra poco scadranno i brevetti. Il principio attivo dei vari Cialis, Viagra e Levitra potrà essere commercializzato come farmaco generico. E venduto a molto meno. Con probabile crescita di vendite. Estive.

Agostino Gramigna
18 agosto 2010

martedì 17 agosto 2010

CIOCCOLATO FONDENTE PROTEGGE DA INFARTO

(AGI) - Washington, 17 ago. - Sul fatto che consumare cioccolato fondente faccia bene alla salute ci sono ormai molti studi, ma quello pubblicato sulla rivista dell'American Heart Association contiene anche un avvertimento: questo alimento riduce di un terzo il rischio di attacchi di cuore nelle donne, ma solo se consumato con parsimonia. La ricerca ha coinvolto 32mila donne svedesi tra i 48 e gli 83 anni d'eta' per nove anni con questionari sul consumo di cioccolato fondente. Il risultato e' stato che una dose tra i 19 e i 32 grammi due volte alla settimana da' una riduzione del rischio d'infarto del 32%, cifra che scende al 26 se la stessa quantita' e' consumata nell'arco di un mese. Nessun vantaggio invece viene dal consumo quotidiano. "Consumare troppo cioccolato non fa bene alla salute per il contenuto di zuccheri e grassi che provocano aumento di peso", scrivono i ricercatori, "ma tavolette con un contenuto di cacao di almeno il 30% garantiscono, se consumate con moderazione, gli effetti benefici dei flavonoidi, sostanze che proteggono il sistema cardiocircolatorio". -

mercoledì 11 agosto 2010

L'andropausa

L’andropausa o padam (partial androgenic deficiency ageing male) incide in maniera significativa sulla sessualità maschile e quindi sulla qualità della vita non solo dell’uomo ma anche della coppia. Letteralmente significa arresto o diminuzione della produzione degli ormoni androgeni. Mentre nella donna la menopausa avviene in maniera brusca,nell’uomo l’andropausa procede gradualmente con diminuzione della produzione androgena ed un precoce invecchiamento dell’apparato genitale maschile. Va considerato inoltre un fisiologico (modesto) calo della sessualità che sopravviene negli anni a cui vanno associate malattie croniche (cardiovascolari,neurologiche e sistemiche) o il loro trattamento terapeutico;disordini alimentari,effetti negativi del fumo o dell’alcool che potenziano in negativo l’andropausa stessa e portano progressivamente ad una severa demotivazione sessuale.

La diagnosi viene fatta eseguendo il dosaggio ormonale degli androgeni:tra questi il più importante è il testosterone libero (che è quello biologicamente attivo e rappresenta il 20%), mentre il testosterone totale è legato ad una proteina (80%). Sui 40 anni il testosterone libero diminuisce dell’1.2% l’anno mentre la parte coniugata tende ad aumentare.

Nell’uomo c’è un ritmo di produzione circadiano nel senso che il top di testosterone si ha al mattino e il più basso alla sera. L’andropausa interessa il maschio nella sua completezza con una sintomatologia non solo legata alla sfera genitale.

Infatti i primi sintomi sono la perdita di tono,diminuzione dell’entusiasmo nella vita e nel lavoro,stanchezza che possono sfociare in depressione. L’uomo in andropausa spesso pessimista,di cattivo umore reagisce meno ai normali stress della vita,si fa problemi per tutto,diventa più suscettibile facilmente aumenta di peso e tende a femminilizzarsi per aumento dell’adipe a livello coscie,addome per l’azione degli estrogeni. E’ presente una maggior fatica (fisica-muscolare,ma soprattutto intellettuale),possono essere presenti alterazioni del sonno e della memoria e l’insorgere a volte della sensazione di angoscia e disagio ingiustificato nei confronti dei normali eventi della vita.

I disturbi della sessualità in andropausa sono dovuti alla progressiva perdita del desiderio verso le donne in genere,diventando sessualmente «sereno» e tranquillo per la graduale scomparsa delle pulsioni sessuali. Insufficienza ormonale androgena induce una indifferenza cerebrale agli stimoli erotici per cui le erezioni diventano meno frequenti necessitando di maggior tempo nel raggiungere l’erezione completa,che a volte può non essere pienamente valida o presentare instabilità. La fase refrattaria (il tempo che intercorre tra una eiaculazione e la successiva erezione) diventa più lunga. I disturbi della eiaculazione vanno dalla riduzione del volume eiaculato alla assenza dell’orgasmo. A volte l’andropausa è secondaria all’assunzione di farmaci che bloccano l’effetto degli androgeni a livello del loro recettore quali: gli antiulcera,gli antidepressivi,gli ansiolitici. L’alcoolismo riduce costantemente la quantità di testosterone prodotta dai testicoli. L’indicazione terapeutica per l’andropausa va dall’utilizzo di testosterone o di gonadotopine se il PSA è nella norma,allo stile di vita evitando il più possibile attività sedentaria e gli effetti negativi del fumo e dell’alcool. Possono essere associati prodotti naturali ad azione antiossidante come la vitamina E,oppure dilatatori naturali quali il ginko-biloba.

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