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lunedì 23 gennaio 2012

PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELL’INFERTILITA’ MASCHILE




Recentemente c’è stato un consistente interesse scientifico sullo stress ossidativo come responsabile o corresponsabile di molte patologie umane e come fattore non secondario nell’infertilità maschile.

I radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo, provocano un danno del DNA spermatico e un danno della membrana cellulare dello spermatozoo con conseguente riduzione della sua motilità e della sua capacità fecondante.

E’ quindi diventato ben chiaro che il benessere dello spermatozoo è fondamentale nella fecondazione, indipendentemente dalla modalità con cui essa avviene (naturale o assistita).



Le cause che possono condurre allo stress ossidativo sono molteplici: ambientali, autoimmuni, testicolari, iatrogene, patologie croniche, errato stile di vita.

L’inquinamento ambientale da idrocarburi e benzopirene (che stimolano il recettore estrogenico) si traduce in una diminuzione del testosterone intra -testicolare che conduce a una riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi. Sempre riguardo all’inquinamento ambientale non sono da dimenticare i metalli pesanti (piombo, mercurio), le sostanze derivanti dai materiali plastici (ftalati), i pesticidi e i diserbanti ed in fine le diossine. Queste sostanze largamente presenti nell’ambiente entrano nel ciclo alimentare e provocano gravi danni. Recentemente si è posta attenzione anche ai danni sulla fertilità che potrebbe essere indotta dalle radiazione elettromagnetiche prodotte da (cellulari, TV, PC, ecc).

I fattori autoimmuni comprendono principalmente gli esiti provocati dalle prostato- vescicoliti croniche, da infezioni genito- urinarie croniche e da infezioni generali.

Tra i fattori testicolari il principale è il varicocele, che causa un aumento della pressione venosa a livello del plesso testicolare con aumento della temperatura di lavoro del testicolo che si traduce in un notevole stress ossidativo per gli spermatozoi (la correzione chirurgica del varicocele produce nel 50% un miglioramento sensibile dello spermiogramma).

Le orchi-epididimiti provocano spesso situazioni di stress ossidativo cronico alle cellule della linea seminale.

Spesso poco considerate sono le cause iatrogene dovute a farmaci, come antibiotici ed antinfiammatori non steroidei che possono provocare quadri di severa oligo-asteno-teratospermia .

L’uso di ormoni anabolizzanti come doping determina un’atrofia testicolare con conseguente alterazione del quadro seminale.

Un impatto fortemente negativo sulla fertilità maschile è dato dal diabete, dall’obesità e da tutte le malattie metaboliche.

Il fumo di sigaretta è una delle cause principali di patologie della sfera sessuale maschile, causando deficit erettile e ipofertilità. Solo il 3 % dei fumatori ha uno spermiogramma con un quadro di normozoospermia contro il 27% dei non fumatori.

Le sostanze d’abuso come alcol, droghe, ecc hanno un influsso fortemente negativo sulla fertilità.

Tutte le suddette cause e concause provocano un significativo aumento dello stress ossidativo a livello seminale.



Un corretto approccio nella prevenzione e nella terapia dell’infertilità maschile comporta l’individuazione e l’eliminazione di tutti i fattori di rischio e nell’aderire a comportamenti salutari per ottimizzare lo stile di vita con una dieta antiossidante ricca di nutrienti in grado di fornire un giusto apporto di antiossidanti e con un’adeguata attività fisica.

Lo stress ossidativo, oltre che con la rimozione dei fattori di rischio e con un adeguato stile di vita, può essere combattuto con una serie di integratori alimentari o nutraceutici in grado di proteggere lo spermatozoo dai radicali liberi, di migliorarne la motilità e il metabolismo energetico; tali integratori vengono prescritti su consiglio dell’Andrologo di fiducia.

sabato 7 gennaio 2012

Salute: ventenne e metropolitano, crollo fertilita' del 25%

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2011/12/29/visualizza_new.html_19263548.html


Colpa di smog e pesticidi, padri quarantenni mantengono standard


30 dicembre, 14:02


ROMA - La citta' e le sue tentazioni non e' solo un cliche' ottocentesco da cui rifuggire ma anche un pericolo reale per la capacita' riproduttiva dei ventenni italiani residenti nelle metropoli, il cui patrimonio in termini di spermatozoi e' ridotto di un quarto, a causa dei gas di scarico, dei pesticidi e di fattori peggiorativi come obesita', sedentarieta', alcol, fumo e droghe. Lo scarto con i coetanei che vivono in campagna e' evidente: questi ultimi hanno il 30% in piu' di potenziale di fertilita'. Ad essere a rischio e' l'intera fascia dei ventenni metropolitani che perdono anche il confronto con la generazione immediatamente precedente, quella dei quarantenni. Al loro cospetto, i giovani hanno una diminuzione del 25% della conta degli spermatozoi. L'effetto negativo della citta', il paragone con la provincia rurale e con la generazione dei quarantenni sono i risultati di tre ricerche condotte dalla Societa' Italiana di andrologia e medicina della sessualita' (Siams) che lancia un allarme: il 33,4% dei ragazzi sottoposti all'indagine e' ipofertile e l'11,7% e' gravemente ipofertile.


Come cause del crollo del potenziale fertile ''occorre considerare l'esposizione ambientale a pesticidi - afferma Carlo Foresta, presidente della Siams - inquinanti ambientali che agiscono come distruttori endocrini, spiazzando le fini regolazioni ormonali che modulano lo sviluppo dell'apparato riproduttivo, durante le prime fasi dell'embriogenesi''.

La Siams sottolinea l'importanza di preservare la 'dote' di spermatozoi ed evitare un ulteriore abbattimento. L'andamento e' gia' naturalmente al ribasso con l'invecchiamento, a partire dai 35 anni senza contare i fattori peggiorativi della fertilita' come obesita', sedentarieta', alcol, fumo e droghe.



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