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sabato 13 febbraio 2010

Infertilità ed infezioni uro-genitali maschili

Sono responsabili di una quota cospicua,
pari a circa il 10-15%, dei casi di infertilità.
Infertilità
ed infezioni
uro-genitali maschili
L’infezione può interessare diverse sedi
del tratto genitale maschile, come testicoli,
epididimo, prostata e vescichette
seminali e può contribuire all’infertilità
attraverso diversi meccanismi: produzione
di sostanze tossiche per gli spermatozoi*,
riduzione della loro motilità e della capacità
di penetrazione, alterazione della
composizione del plasma seminale.
Le infezioni del testicolo alterano profondamente
la spermatogenesi*. La più
importante infezione che coinvolge il
testicolo in pazienti in età riproduttiva
è la parotite, che può esitare frequentemente
in sclerosi dei tubuli seminiferi
ed atrofi a del testicolo. Possono aversi
conseguenze simili anche nel caso di
epididimiti batteriche che vanno a coinvolgere
il testicolo.
Risultano però molto più frequentemente
coinvolte nei casi di infertilità maschile
le infezioni delle ghiandole sessuali
accessorie, la prostata e le vescichette
seminali. La prostata infatti è un organo
di fondamentale importanza per la riproduzione,
sia per la sua posizione, sia per
il contributo che il suo secreto porta alla
composizione del plasma seminale, di
cui costituisce il 30% del volume. Il fl uido
prostatico inoltre svolge un importante
compito nella induzione della motilità
degli spermatozoi e contiene fattori che
proteggono gli spermatozoi stessi dall’acidità
del secreto vaginale. Pertanto
è facilmente comprensibile come una
disfunzione prostatica possa provocare
turbe più o meno rilevanti della funzione
sessuale e riproduttiva.
Le prostatiti* croniche determinano
modifi cazioni biochimiche del secreto
prostatico come l’aumento del Ph, la
riduzione del tasso di componenti importanti
quali zinco, magnesio, acido
citrico, fosfatasi acida. Queste alterazioni
infl uenzano negativamente alcuni
parametri del liquido seminale, quali la
fl uidifi cazione, la viscosità e la motilità
degli spermatozoi. Si è visto, inoltre, che
l’aumento delle cellule infi ammatorie
(leucociti) nel liquido prostatico comporta
una progressiva diminuzione della
motilità degli spermatozoi, con conseguente
peggioramento della capacità
fecondante del liquido seminale.
Le modifi cazioni dello spermiogramma
che più frequentemente si verifi cano in
pazienti con prostatite cronica sono:
• oligozoospermia (ridotto numero di
spermatozoi)
• astenospermia (ridotta motilità degli
spermatozoi)
• agglutinazione degli spermatozoi
• necrozoospermia (tutti gli spermatozoi
eiaculati sono morti)
• teratozoospermia (aumento delle
forme immature e di alterazioni morfologiche).
Prostatiti e prostatovesciculiti croniche
possono inoltre essere associate ad alterazioni
ostruttive delle vie seminali, come
la stenosi dei dotti seminali.
I batteri gram negativi sono i principali
responsabili delle infezioni del trattogenitale maschile Escherichia coli, ad
esempio, è causa di circa il 20-30%
dei casi di epididimite acuta e di molti
casi di prostato-vesciculite cronica. Altri
batteri, come Ureaplasma Urealiticum
e Chlamydia Trachomatis, sono responsabili
di infezioni croniche sintomatiche
ed asintomatiche, associate ad infertilità.
È dimostrato che l’Ureaplasma U., ad
esempio, è in grado di legarsi agli spermatozoi,
con conseguente riduzione della
motilità, alterazione della morfologia e
riduzione della capacità di penetrazione
negli ovociti. Le infezioni da Chlamydia
T. costituiscono la più frequente tra le
Malattite Sessualmente Trasmesse (MST)
nel mondo. Nell’uomo può essere causa
di uretrite* ed epididimite* acuta, ed è
stata riscontrata in circa il 30% dei casi
di prostatite cronica ritenuta non batterica.
A seconda della localizzazione,
è in grado di causare stenosi parziale o
completa dei deferenti ed oligospermia
severa.
Da quanto detto, risulta chiaro quanto siainfettive nell’infertilità di coppia.
In particolare
nell’uomo, prostatiti croniche
possono presentarsi con una sintomatologia
lieve e batteri come Micoplasmi
e Chlamydia sono diffi cili da isolare se
non ricercati con metodiche specifi che.
Nella nostra esperienza, in una buona
percentuale di prostatiti croniche ritenute
abatteriche, è possibile identifi care
un’agente infettivo con un protocollo
diagnostico standardizzato.

4 commenti:

  1. salve dottore volevo porle una domanda..

    quindi vuol dire che se avviene una modifica dello sperma per una prostatite...anche dopo che l'infiamazione e passata..lo sperma resta cosi..per esempio ha me e denso e di piccola quantità..vuol dire che se guarisco restera cosi comunque?non puo piu tornare normale?

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  2. Buongiorno,
    sono un ragazzo di 39 anni. Da diversi mesi, per non dire ormai un anno, soffro di un disturbo che si presenta con della secrezione, uguale al gel, giallatra a fine minzione. Diciamo che se aiuto la fuoriuscita del liquido, esce anche questo gel e alcune volte mi fa bruciare il condotto interno e anche la punta dove fuoriesce l'urina. Il disturbo va e viene e si manifesta nel pomeriggio / sera, mai di prima mattina.
    Questo influisce anche durante i rapporti sessuali perche' durante l'eiaculazione insieme allo sperma fuoriescono anche questi grumi giallastri e sono davvero parecchi, sembrano piccolo vermicelli di gel, alcune volte con dolore. Quando lo sperma diventa liquido, i grumi di gel rimangono come se non volessero sciogliersi. Solo dopo un ora sembrano sciogliersi. Se ho una ttivita' sessuale giornaliera sembra che il disturbo diminuisca oppure sembra che eiaculando piu' spesso riesco a pulire il condotto uretrale. In tutte le secrezioni sembra che non ci sia mai presenza di sangue. Ho eseguito un sacco di esami tra cui PSA, tampone uretrale, ecografia prostata, Test di Stamney, con massaggio prostatico e la ricerca di qualsiasi virus tra cui la clamidia e ecobatter, esame colturale di urina e sperma ma niente. Mi hanno visitato in tanti urologi e andrologi ma non riescono a capire che cosa possa essere. Tutti sono conviniti che non si tratti di una infiammazione batterica perche' con tutti gli esami colturali etc doveva venire fuori x forza qualcosa. Quindi si tratta solamente di una infiammazione al condotto uretrale secondo me oppure alla vescica che si ripercuote sull'uretra ma non si riesce a capire che cosa possa essere. Non so piu' cosa fare, cosa mi consigliate? Premetto che non bevo, non fumo e creco di fare una vita sana con un alimentazione equilibrata. Ho una partner fissa da 10 anni e una vita sessuale normale. Ho preso su consiglio di un andrologo anche il blu dimetilene ma niente e adesso sto facendo una cura a base di un integratore di nome Peanase che combatte la produzione eccessiva di istamina.
    Non so piu' come fare, ormai la cosa e'cronica. Che esami mi consigliate? Grazie di cuore

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  3. Ciao, anche io sono nella tua stessa situazione da 4 mesi. Hai risolto? cosa mi consigli?

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  4. Io da circa 9 mesi e non e risolto niente cosa prendere qualche medicina stando tropo non fare sesso lo sperma fa fatica uscire per colpa dei grumi gelatinosi aiutatemi cosa fare e un incubo

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