Dott. Mario De Siati Andrologo Urologo cell 3396412331

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venerdì 8 luglio 2011

Disfunzioni sessuali: attenzione allo stile di vita

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/news/articolo/lstp/410625/

Problemi sessuali come la disfunzione erettile maschile o l’anorgasmia nelle donne possono essere dovuti a un errato stile di vita. Lo studio


I problemi sessuali e le disfunzioni sono in costante aumento. Sono infatti ormai molti i maschi che lamentano difficoltà di erezione, eiaculazione precoce… e le donne con problemi di anorgasmia, rapporti dolorosi… Per tutti, poi, la regola generale è: rapporti insoddisfacenti o, peggio, inesistenti.



Ma quale può essere il motivo di tutti questi problemi? Secondo uno studio danese pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, colpevole sarebbe uno stile di vita errato. Fattori come il fumo, l’alcol, la droga, la sedentarietà, il sovrappeso e altri ancora sono tra i primi a sedere sul banco degli imputati.



Il dottor Morten Frisch, del Statens Serum Institut ha scoperto che non solo uno stile di vita malsano influisce sulla qualità dei rapporti sessuali, ma anche sui rapporti di coppia in genere. E, infine, sono proprio le persone sessualmente inattive che sono risultate seguire uno stile di vita scorretto.

Il professor Frisch lo ha scoperto utilizzando e analizzando i dati raccolti a livello nazionale, nel 2005, su un numero rappresentativo di 5.552 uomini e donne danesi di età compresa tra i 16 e i 97 anni. Con questi dati alla mano, ha valutato l’associazione tra fattori di stile di vita, l’inattività sessuale e le disfunzioni sessuali.



I numeri hanno confermato che chi seguiva uno stile di vita scorretto mancava di un partner sessuale e una vita sessuale attiva. Questo è apparso evidente fino al 78% negli uomini e addirittura fino al 91% nelle donne, la quasi maggioranza.

Tra coloro che invece un partner ancora ce l’avevano, se seguivano uno stile di vita malsano, il rischio di sviluppare una disfunzione sessuale era del 78% negli uomini con una circonferenza della vita molto grande. Ma il rischio maggiore sia per gli uomini che per le donne era quando facevano uso di droghe, sia leggere che pesanti. Per gli uomini il rischio aumentava addirittura dell’800%; per le donne la possibilità di andare incontro ad anorgasmia era di tre volte maggiore.



Oggi si sa che uno stile di vita scorretto può avere conseguenze nefaste sulla salute, sia fisica che psichica. Ma, con questo studio, ora sappiamo che anche la vita sessuale ne può essere intaccata e se manca la salute, e infine anche la sessualità, diventa davvero difficile poter essere sereni.

«Speriamo che i nostri risultati possano essere utilizzati in futuro per la consulenza ai pazienti con stili di vita non sani. Conoscere le possibili conseguenze negative di uno stile di vita malsano per la salute sessuale può aiutare le persone a smettere di fumare, consumare meno alcolici, fare più esercizio fisico, e perdere peso», commenta Frisch.

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mercoledì 22 giugno 2011

News :Vaccino Hpv riduce lesioni pre-cancerose

(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Il vaccino contro il papillomavirus (Hpv) e' efficace contro le lesioni della cervice che preludono al tumore, abbattendole del 50%. Lo ha dimostrato uno studio australiano pubblicato da The Lancet, che ha riscontrato un calo delle lesioni nelle adolescenti sotto i 18 anni dallo 0,80% allo 0,42%. Anche in Italia, come in Australia, la campagna vaccinale e' stata avviata nel 2007, e per l'Istituto Superiore di Sanita' nel 2010 si e' raggiunta una copertura del 59% delle adolescenti nate nel 1997.

giovedì 5 maggio 2011

ESSERE SOVRAPPESO A 40 ANNI AUMENTA IL RISCHIO DI DEMENZA DELL'80%

Essere sovrappeso o obesi tra i 40 e i 45 anni aumenta dell'80% il rischio di sviluppare l'Alzheimer e altre forme di demenza. A sostenerlo e' uno studio pubblicato su Neurology dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia). La ricerca e' stata condotta su 8.534 gemelli di 74 anni di eta' media. Nel corso dell'esperimento gli studiosi hanno scoperto che solo il 26% di coloro che, a quarant'anni, erano stati sovrappeso non avevano fatto registrare l'insorgenza dei sintomi della demenza, contro un 39% che aveva sviluppato diverse forme di declino cognitivo e un altro 36% che aveva ricevuto diagnosi di demenza ''discutibile'' vale a dire soggetti che mostrano deterioramento di alcune funzioni cognitive, compresa la memoria, anche senza deterioramento delle capacita' funzionali. Per approfondimenti




martedì 29 marzo 2011

Deficit Erettile e Disfunzione Endoteliale

La fisiologiapatologia della disfunzione endoteliale rappresenta un fenomeno complesso ed articolato, coinvolgente diversi meccanismi. La disfunzione endoteliale è caratterizzata da vasocostrizione, aggregazione piastrinica, adesione leucocitaria e proliferazione delle cellule muscolari lisce ed è stata correlata ad una ridotta biodisponibilità di NO, ad un eccesso ossidativo e ad un’aumentata azione di ET-1 (endotelina).


MONOSSIDO DI AZOTO

NO è una delle sostanze più importanti prodotte dall’endotelio; è un potente vasodilatatore, un inibitore della crescita cellulare e dell’infiammazione,ha effetti antiaggreganti sulle piastrine, per cui risulta la molecola chiave della normale funzione endoteliale. Una ridotta disponibilità di NO è stata descritta in presenza di disfunzione endoteliale ed è stata associata ad una ridotta attività dell’isoforma endoteliale della NO-sintetasi (eNOS), enzima in grado di ottenere NO a partire dall’L-arginina, per ossidazione del suo nitro gruppo terminale guanidinico.

L’ECCESSO OSSIDATIVO

Un ruolo preminente nella disfunzione endoteliale va assegnato all’inattivazione dell’NO da parte dei radicali liberi dell’ossigeno. Le specie reattive dell’ossigeno reagiscono con l’NO producendo perossinitriti, molecole cito-ossidanti, che tramite – la nitrazione delle proteine cellulari endoteliali – ne alterano la funzione; i perossinitriti sono anche coinvolti nell’ossidazione delle LDL, che aumentano così il loro effetto pro-aterogeno e riducono a loro volta la biodisponibilità di NO inibendone la via biosintetica tramite una alterazione della conformazione dei recettori Gi-dipendenti, con conseguente mancata attivazione della eNOS, oppure inattivando direttamente lo NO per un eccesso di anione superossido.

In modelli animali di ipertensione, un eccesso ossidativo caratterizzato da produzione di elevate quantità di radicali liberi sotto forma di anione superossido, perossido di idrogeno e radicale ossidrilico, è associato a disfunzione endoteliale, come dimostrato da un miglioramento della vasodilatazione endotelio-dipendente dopo l’uso di antiossidanti. L’eccesso ossidativo si associa inoltre ad aumento dei processi infiammatori e della formazione di trombi e la sua entità correla con il grado di riduzione della vasodilatazione endotelio-dipendente e con lo sviluppo di eventi cardiovascolari.

La disfunzione endoteliale è associata a varie patologie cardiovascolari e rappresenta uno dei principali meccanismi attraverso cui i fattori di rischio cardiovascolare predispongono allo sviluppo di aterosclerosi, di instabilità di placca e di trombosi,e quindi, all’incidenza di eventi clinici futuri .Essendo una patologia di tipo funzionale, la disfunzione endoteliale è per lo più un processo reversibile ed il trattamento delle condizioni predisponenti può almeno in parte ripristinare un endotelio integro e funzionante .Lo stress ossidativo è considerato uno dei meccanismi patogenetici fondamentali della disfunzione endoteliale e dell’aterosclerosi; esiste, per questo motivo, una crescente attenzione sugli effetti di terapie antiossidanti sulla funzione dell’endotelio. Le terapie con sostanze antiossidanti sono a base di farmaci che agiscono sugli ossidanti lipidici circolanti o di farmaci che agiscono direttamente sugli anioni superossido .

DEFICIT ERETTILE

Come detto ,quindi ,l’endotelio è il principale organo per il mantenimento dell’omeostasi vasale e l’eziopatogenesi vascolare è da considerarsi la causa principale di Deficit Erettile (DE), infatti le indagini epidemiologiche le attribuiscono la responsabilità del 25-50% dei casi. L’incidenza di DE nei fumatori è del 40% rispetto al 28 % della popolazione generale, anche l’ipertensione è riconosciuta causa di DE, infatti il 68 % dei pazienti ipertesi soffre di DE. La dislipemia ,attraverso il fenomeno aterosclerotico può essere alla basa di DE(ad ogni incremento di 1 mmol/l dei livelli di colesterolo totale corrisponde un incremento di 1,32 volte di sviluppare DE. Il 60-65 % dei maschi sottoposti a bypass coronarico e degli infartuati di tutte le età presenta un grado variabile di DE e il 16-42% dei pazienti ultra 45enni con DE vasculogenetica, ma totalmente asintomatici,presenta alterazioni all’ECG da sforzo.

Concludendo il trattamento del DE deve mirare a risolvere il problema immediato e cioè quello di restituire una erezione valida al paziente ,ma contemporaneamente deve rimuovere i fattori di rischio , deve promuovere un corretto stile di vita, deve agire in maniera mirata ,anche farmacologicamente, per ripristinare o quantomeno migliorare la funzione endoteliale, in caso contrario si assisterà ad un progressivo aggravarsi dei sintomi e a una progressiva insensibilità al trattamento con gli inibitori delle Fosfodiesterasi 5 (cialis-levitra-viagra).

Ecco perché è fondamentale associare l’assunzione di tali farmaci ad un corretto stile di vita e a una terapia volta a migliorare e correggere il danno endoteliale e tale associazione può essere e deve essere prescritta dal bravo andrologo che deve considerare il paziente nella globalità delle sue problematiche psicologiche e di salute.



Mario De Siati