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venerdì 23 marzo 2012

E tu sei superdotato? (articolo pubblicato sul quotidiano on line "Lettera 43"

http://www.lettera43.it/benessere/44511/e-tu-sei-superdotato.htm

lunedì 19 marzo 2012

Medicina: la fertilita' maschile migliora anche a tavola

"Lo stile di vita influenza la salute riproduttiva maschile e l'alimentazione e' ora riconosciuta centrale nella prevenzione della sterilita'. Cereali, frutta, verdura, pesce, amminoacidi ed antiossidanti, in particolare, costituiscono la dieta ideale per migliorare la fertilita' maschile. Il consumo di dolci e i chili di troppo invece alterano invece il potenziale riproduttivo degli uomini, incidendo in modo negativo sulla motilita' e la concentrazione di spermatozoi," spiega Andrea Lenzi, direttore del dipartimento di fisiopatologia medica ed endocrinologia dell'Università di Roma Sapienza, a capo di una ricerca sulle abitudini alimentari e la qualita' del liquido seminale svolta su 130 uomini di 33 anni di eta' media effettuata al laboratorio di seminologia dell'ateneo romano.




"Lo studio, ancora in corso, si concludera' entro maggio estendendo il campione a 300 uomini" ha precisato Loredana Gandini, direttore della Banca del Seme della Sapienza di Roma.



"Per gli uomini la dieta, in particolare l'apporto e il tipo di grassi diversi ingeriti, e' associata alla qualita' e alla fertilita' degli spermatozoi. Dalle nostre analisi si evince come il consumo di frutta incida favorevolmente sulla concentrazione degli spermatozoi, mentre al contrario l'Indice di massa corporea, il BMI, e il consumo di dolci sembrano influenzare negativamente sia la concentrazione che la motilità spermatica. Gli uomini con problemi di fertilità consumano anche più frequentemente cibi che agiscono da vettori di sostanze deleterie per il sistema riproduttivo come gli xeno estrogeni".



Di prevenzione delle patologie andrologiche e dell'infertilita' si e' discusso stamattina in occasione del convegno di presentazione del tredicesimo volume della collana I Quaderni del Ministero della Salute "Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura delle patologie andrologiche" in corso al Ministero della Salute.



Il volume sui "Criteri di appropriatezza in andrologia" edito dal Ministero della Salute analizza le patologie che maggiormente spingono l'uomo a rivolgersi all'andrologo, approfondisce i fattori di rischio delle patologie andrologiche e dei disturbi della sessualita' e i criteri di appropriatezza strutturale, operativa e tecnologica per gli specialisti.



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lunedì 23 gennaio 2012

PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELL’INFERTILITA’ MASCHILE




Recentemente c’è stato un consistente interesse scientifico sullo stress ossidativo come responsabile o corresponsabile di molte patologie umane e come fattore non secondario nell’infertilità maschile.

I radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo, provocano un danno del DNA spermatico e un danno della membrana cellulare dello spermatozoo con conseguente riduzione della sua motilità e della sua capacità fecondante.

E’ quindi diventato ben chiaro che il benessere dello spermatozoo è fondamentale nella fecondazione, indipendentemente dalla modalità con cui essa avviene (naturale o assistita).



Le cause che possono condurre allo stress ossidativo sono molteplici: ambientali, autoimmuni, testicolari, iatrogene, patologie croniche, errato stile di vita.

L’inquinamento ambientale da idrocarburi e benzopirene (che stimolano il recettore estrogenico) si traduce in una diminuzione del testosterone intra -testicolare che conduce a una riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi. Sempre riguardo all’inquinamento ambientale non sono da dimenticare i metalli pesanti (piombo, mercurio), le sostanze derivanti dai materiali plastici (ftalati), i pesticidi e i diserbanti ed in fine le diossine. Queste sostanze largamente presenti nell’ambiente entrano nel ciclo alimentare e provocano gravi danni. Recentemente si è posta attenzione anche ai danni sulla fertilità che potrebbe essere indotta dalle radiazione elettromagnetiche prodotte da (cellulari, TV, PC, ecc).

I fattori autoimmuni comprendono principalmente gli esiti provocati dalle prostato- vescicoliti croniche, da infezioni genito- urinarie croniche e da infezioni generali.

Tra i fattori testicolari il principale è il varicocele, che causa un aumento della pressione venosa a livello del plesso testicolare con aumento della temperatura di lavoro del testicolo che si traduce in un notevole stress ossidativo per gli spermatozoi (la correzione chirurgica del varicocele produce nel 50% un miglioramento sensibile dello spermiogramma).

Le orchi-epididimiti provocano spesso situazioni di stress ossidativo cronico alle cellule della linea seminale.

Spesso poco considerate sono le cause iatrogene dovute a farmaci, come antibiotici ed antinfiammatori non steroidei che possono provocare quadri di severa oligo-asteno-teratospermia .

L’uso di ormoni anabolizzanti come doping determina un’atrofia testicolare con conseguente alterazione del quadro seminale.

Un impatto fortemente negativo sulla fertilità maschile è dato dal diabete, dall’obesità e da tutte le malattie metaboliche.

Il fumo di sigaretta è una delle cause principali di patologie della sfera sessuale maschile, causando deficit erettile e ipofertilità. Solo il 3 % dei fumatori ha uno spermiogramma con un quadro di normozoospermia contro il 27% dei non fumatori.

Le sostanze d’abuso come alcol, droghe, ecc hanno un influsso fortemente negativo sulla fertilità.

Tutte le suddette cause e concause provocano un significativo aumento dello stress ossidativo a livello seminale.



Un corretto approccio nella prevenzione e nella terapia dell’infertilità maschile comporta l’individuazione e l’eliminazione di tutti i fattori di rischio e nell’aderire a comportamenti salutari per ottimizzare lo stile di vita con una dieta antiossidante ricca di nutrienti in grado di fornire un giusto apporto di antiossidanti e con un’adeguata attività fisica.

Lo stress ossidativo, oltre che con la rimozione dei fattori di rischio e con un adeguato stile di vita, può essere combattuto con una serie di integratori alimentari o nutraceutici in grado di proteggere lo spermatozoo dai radicali liberi, di migliorarne la motilità e il metabolismo energetico; tali integratori vengono prescritti su consiglio dell’Andrologo di fiducia.

sabato 7 gennaio 2012

Salute: ventenne e metropolitano, crollo fertilita' del 25%

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2011/12/29/visualizza_new.html_19263548.html


Colpa di smog e pesticidi, padri quarantenni mantengono standard


30 dicembre, 14:02


ROMA - La citta' e le sue tentazioni non e' solo un cliche' ottocentesco da cui rifuggire ma anche un pericolo reale per la capacita' riproduttiva dei ventenni italiani residenti nelle metropoli, il cui patrimonio in termini di spermatozoi e' ridotto di un quarto, a causa dei gas di scarico, dei pesticidi e di fattori peggiorativi come obesita', sedentarieta', alcol, fumo e droghe. Lo scarto con i coetanei che vivono in campagna e' evidente: questi ultimi hanno il 30% in piu' di potenziale di fertilita'. Ad essere a rischio e' l'intera fascia dei ventenni metropolitani che perdono anche il confronto con la generazione immediatamente precedente, quella dei quarantenni. Al loro cospetto, i giovani hanno una diminuzione del 25% della conta degli spermatozoi. L'effetto negativo della citta', il paragone con la provincia rurale e con la generazione dei quarantenni sono i risultati di tre ricerche condotte dalla Societa' Italiana di andrologia e medicina della sessualita' (Siams) che lancia un allarme: il 33,4% dei ragazzi sottoposti all'indagine e' ipofertile e l'11,7% e' gravemente ipofertile.


Come cause del crollo del potenziale fertile ''occorre considerare l'esposizione ambientale a pesticidi - afferma Carlo Foresta, presidente della Siams - inquinanti ambientali che agiscono come distruttori endocrini, spiazzando le fini regolazioni ormonali che modulano lo sviluppo dell'apparato riproduttivo, durante le prime fasi dell'embriogenesi''.

La Siams sottolinea l'importanza di preservare la 'dote' di spermatozoi ed evitare un ulteriore abbattimento. L'andamento e' gia' naturalmente al ribasso con l'invecchiamento, a partire dai 35 anni senza contare i fattori peggiorativi della fertilita' come obesita', sedentarieta', alcol, fumo e droghe.



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giovedì 1 dicembre 2011

Il laptop sulle gambe? Gli spermatozoi rischiano

L'uso di computer portatili dotati di connessione Wi-Fi potrebbe compromettere la fertilità maschile. Lo sostiene uno studio pubblicato da Fertility and Sterility in cui un gruppo di ricercatori statunitensi e argentini ha valutato la qualità dello sperma esposto alle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi elettronici, dimostrando che un quarto degli spermatozoi viene ucciso in poche ore. Tuttavia, gli stessi ricercatori sottolineano che questi risultati sono stati ottenuti in una situazione artificiale e che non devono generare un eccessivo allarmismo.


Ciascuno dei campioni di sperma ottenuti da 29 uomini di età compresa tra i 26 e i 45 anni è stato diviso in due parti. Mentre la prima è stata collocata vicino a un computer collegato col Wi-Fi, la seconda è stata conservata alla stessa temperatura, ma lontano dalle onde elettromagnetiche. Dopo 4 ore, il 25% dello sperma contenuto nella prima parte del campione non si muoveva più e il 9% aveva accumulato danni al Dna, mentre nell'altra frazione queste percentuali erano rispettivamente il 14% e il 3%. Se, invece, la connessione Wi-Fi non veniva attivata, non si mostravano significativi danni allo sperma.

Conrado Avendano, autore principale dello studio, precisa: “Non sappiamo se questo effetto è indotto da tutti i portatili connessi al Wi-Fi o se ci sono delle condizioni di utilizzo che lo aumentano”.


(aggiornato 01-12-2011)

di Silvia Soligon (01/12/2011)

martedì 15 novembre 2011

Le 10 regole per una sana vita sessuale

Ecco le dieci regole d’oro che dovrebbero, secondo la Società Italiana di Andrologia, mantenere una regolare e sana vita sessuale; queste regole sono state consigliate e ricordate all'ultimo Congresso Nazionale tenutosi recentemente a Fiuggi:




1. Adottare un sano comportamento sessuale proteggendo se stesso e gli altri: usare il preservativo, evitare bruschi movimenti di angolazione del pene durante la penetrazione e curare l’igiene personale.



2. Evitare il fumo: la sigaretta è stata associata, nell’immaginario cinematografico, al fascino maschile. In realtà, questa immagine non corrisponde a quanto oramai centinaia di studi scientifici hanno evidenziato, e cioè che il fumo riduce le performance sessuali.



3. Avere cura dell’alimentazione e tenere sotto controllo il peso: un’errata alimentazione può determinare elevati valori di grassi e zuccheri nel sangue, e fungere da fattore d’innesco di diabete; un eccessivo consumo di sale è uno dei fattori causali che producono ipertensione. Le dislipidemie, il diabete e l’ipertensione sono universalmente riconosciuti fattori associati a difficoltà di erezione, oltre a costituire importanti fattori di rischio cardiovascolare. Anche l’abuso di alcol svolge un ruolo deleterio sia sulla capacità sessuale che sulla fertilità. L’obesità è stata inoltre identificata come significativamente correlata al deficit erettile.



4. Fare sport, ma correttamente: una regolare attività fisica consente di migliorare le proprie prestazioni sessuali.



5. Avere una sana vita affettiva, lavorativa e relazionale: prendersi cura di sé è importante perché per stare bene è necessario conoscersi, accettarsi, volersi bene.



6. Fare attenzione ai rischi di alcune professioni: la salute dell’individuo nell’ambiente di lavoro è tutelata da norme di sicurezza ed è previsto un controllo da parte dei Servizi di medicina preventiva sulla loro stretta osservanza. Purtroppo non rientrano tra questi controlli anche quelli relativi alla funzione riproduttiva. È noto che l’esposizione occupazionale a molti agenti chimici o fisici può produrre danni, anche irreversibili, a carico dell’apparato riproduttivo maschile; di alcuni il meccanismo d’azione è noto da tempo di altri si sa ancora poco. È pertanto raccomandabile che siano adottate tutte le precauzioni previste dalla legge.



7. Prevenire e curare diabete e ipertensione.



8. Non trascurare i controlli nell’infanzia: alcune alterazioni della funzione sessuale in età adulta hanno la loro origine in problemi irrisolti o risolti tardivamente in età infantile.



9. Fare una visita andrologica in età adulta: la necessità di fare controlli andrologici anche nell’adulto, non solo in caso di patologia, scaturisce prima di tutto dai dati epidemiologici che mostrano come in Italia il 12,8% degli uomini abbia problemi di erezione, il 30% lamenti eiaculazione precoce e come, in caso di infertilità in almeno il 50% dei casi il problema sia maschile.



10. Fare una visita andrologica anche nella terza età: l’avanzare dell’età può determinare un progressivo indebolimento di alcune funzioni quali ad esempio la vista, l’udito e anche la funzione sessuale. Consultare l’andrologo per far presente e curare problemi di deficit dell’erezione non deve essere considerato diverso dal rivolgersi all’oculista o all’otorinolaringoiatra per risolvere i problemi della vista o dell’udito.







Fonte:



http://www.andrologiaitaliana.it/

mercoledì 26 ottobre 2011

Urologia: ancora tabù?

il Dottor Mario De Siati, urologo e andrologo. Gli abbiamo rivolto alcune domande su quali siano le patologie più comuni tra i giovani

31/08/2011
di Alessia Strinati



Oggi per voi abbiamo intervistato il Dottor Mario De Siati, urologo e andrologo. Gli abbiamo rivolto alcune domande su quali siano le patologie più comuni tra i giovani nel suo ambito e il modo migliore per affrontarle.

Quali sono, secondo la sua esperienza, le malattie urologiche più comuni tra i giovani?


Dobbiamo distinguere per sesso: nel sesso femminile sono frequenti le infezioni urinarie, la cistite per intendersi; la frequenza di questo disturbo aumenta drasticamente con l’inizio dell’attività sessuale. Voglio precisare che non si tratta di una malattia sessualmente trasmessa, diciamo che l’attività sessuale, a causa di un fattore anatomico tipico della donna, brevità dell’uretra e vicinanza con la parte terminale dell’intestino, predispone a questo disturbo.



Nel sesso maschile sono frequenti le prostatiti, le uretriti e le infezioni da HPV (condilomatosi) prese a causa di rapporti sessuali non protetti. Nel maschio, inoltre, può essere presente il varicocele (dilatazione delle vene del funicolo spermatico) che può talvolta predisporre all’infertilità e la fimosi che può rendere difficoltosi i rapporti sessuali e predisporre alle infezioni urinarie.



La calcolosi urinaria è presente in entrambi i sessi ed è dovuta a un’alimentazione sbagliata e/o a una non sufficiente assunzione di liquidi. Bere in maniera adeguata previene molte malattie urologiche.



Ovviamente in questa sede non è possibile menzionare tutte le problematiche urologiche o andrologiche, ma sarebbe buona regola, sia nell’uomo che nella donna, eseguire delle periodiche visite preventive.


Quando esisteva la leva obbligatoria, molte malattie dell’apparato urogenitale maschile venivano diagnosticate precocemente e curate.


Possono queste malattie, se non curate adeguatamente, diventare croniche e compromettere l’apparato genitale?



Ogni malattia malcurata tende a diventare cronica e/o a peggiorare, quindi l’invito è a non trascurare nessun problema ed evitare il fai da te, perché un’auto prescrizione di un farmaco può peggiorare la situazione o far tardare la diagnosi.



Un problema urologico, può essere un campanello d’allarme per malattie che interessano anche altri organi, come ad esempio i reni?


Come dicevo nessun sintomo deve essere trascurato (disturbi della minzione, presenza di sangue nelle urine o nel liquido seminale, aumento del volume dei testicoli ecc) e va riferito al proprio medico di famiglia, che dovrebbe fare da filtro e valutare l’opportunità di una visita specialistica

La cistite. Si tende a pensare che sia un problema esclusivamente al femminile, è così?



La cistite, nella fascia d’età che stiamo prendendo in considerazione, interessa quasi esclusivamente il sesso femminile e la si previene con una giusta igiene e l’assunzione di un’adeguata quantità di acqua (per prevenire la calcolosi e le infezioni urinarie è buona regola che le urine abbiano sempre un colore chiaro e mai carico) ed evitando di ritardare eccessivamente i tempi tra una minzione e l’altra. Ovviamente, le cose non sono sempre così semplici perché alcune donne hanno una predisposizione “congenita alla cistite “e in questi casi la terapia non è sempre facile.


La prostata. Da quale età è consigliabile iniziare a fare i controlli e quali le misure preventive da attuare per limitare i disturbi in età adulta?



Il capitolo delle malattie prostatiche è molto vasto e viene diviso fondamentalmente nelle prostatiti che sono presenti sia nel giovane che nell’anziano e nell’ipertrofia prostatica e il carcinoma della prostata che, salvo rare eccezioni, sono presenti negli uomini dai 50 anni in su.



Voglio fare una premessa, e cioè che la salute che ognuno avrà nell’età avanzata dipende molto da un giusto stile di vita (alimentazione equilibrata, abolizione del fumo, alcol, droghe, sedentarietà, obesità, ecc) che deve iniziare sin dall’infanzia e questo è altrettanto vero per quanto riguarda le patologie prostatiche, quindi il sesso protetto e non promiscuo riduce l’incidenza delle prostatiti e un’alimentazione equilibrata ricca di alimenti vegetali e sostanze antiossidanti riduce l’incidenza e la gravità del dell’ipertrofia prostatica e del carcinoma della prostata.



È buona regola, comunque, dai 50 anni in su, anche in assenza di sintomi, eseguire delle visite preventive periodiche.







http://www.quotidianogiovanionline.it/Salute/Notizia/1277/Urologia-ancora-tab.aspx