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lunedì 14 gennaio 2013

Essere in forma per la prima notte dell'anno, senza pillola blu

La "citrullina malato" è un integratore tra i più richiesti sul mercato






LUGANO - Si chiama "citrullina malato" ed è sulla bocca di tutti per le sue supposte virtú vascolarizzanti e volumizzanti a livello di circolazione periferica.



La citrullina e l'acido malico sono due composti che si trovano comunemente in alcuni frutti (angurie e mele), ma ovviamente la loro concentrazione è troppo bassa per esercitare una qualche funzione utile. Per questo motivo la citrullina unita all'acido malico (citrullina malato) è diventata uno dei supplements attualmente più richiesti sul mercato.



Viene utilizzata sempre più dagli sportivi che sono alla ricerca di un miglioramento delle performance grazie all'incremento dell'arginina, un aminoacido precursore dell'ossido nitrico che favorisce l'afflusso di sangue nei muscoli. Il che significa più ossigeno e nutrienti per prolungare le attività di potenza e durata. Non solo, ma la citrullina favorisce anche il recupero muscolare post-performance grazie alla riduzione dei livelli di acido lattico e di ammoniaca.



Dopo la pubblicazione di studi clinici che hanno messo in risalto l'azione positiva della Citrullina sui deficit erettili, questa sostanza ha conquistato una notorietà inaspettata ed è oggi molto richiesta dagli uomini (non necessariamente atleti) anche per altri tipi di performance che beneficiano dell'afflusso di sangue a livello locale.



Un solo cucchiaino sostituisce una intera macedonia di mele e angurie, ma attenzione a non esagerare.



Nota: la citrullina è una molecola regolata a livello normativo (Ordinanza del DFI sugli Alimenti Speciali (http://www.admin.ch/ch/i/rs/817_022_104/index.html) come alimento destinato a fini medici speciali.

mercoledì 9 gennaio 2013

I GRASSI SATURI RIDUCONO GLI SPERMATOZOI

Una nuova ricerca rivela che i grassi saturi, come quelli presenti nei formaggi e nelle carni meno magre, non fanno solo ingrassare, ma riducono il numero di spermatozoi. Lo studio, condotto presso il Rigshospitalet di Copenhagen e pubblicato sul The American Journal of Clinical Nutrition, ha scoperto che i giovani maschi danesi che mangiano le maggiori quantita' di grassi saturi hanno una concentrazione di liquido seminale del 38% minore e un numero di spermatozoi del 41% minore rispetto a quelli che ingeriscono meno grassi. I ricercatori hanno esaminato 701 giovani uomini danesi di eta' media 20 anni. Gli uomini che traevano meno dell'11,2 per cento della loro energia dai grassi saturi avevano una concentrazione spermatica media di 50 milioni per millilitro e un conto totale di 162 milioni. Quelli che invece traevano oltre il 15 per cento della loro energia dai grassi saturi avevano una concentrazione di 45 milioni per millilitro e un computo totale di 128 milioni di spermatozoi. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita', la concentrazione minima dovrebbe essere di 15 milioni per millilitro: nello studio, il 13 per cento degli uomini che mangiavano meno grassi saturi e il 18% degli uomini che ne mangiavano di piu' erano al di sotto di questo valore.


High dietary intake of saturated fat is associated with reduced semen quality among 701 young Danish men from the general population1,2,3

  1. Niels Jørgensen
+Author Affiliations
  1. 1From the University Department of Growth and Reproduction, Rigshospitalet, Denmark (TKJ, MBJ, A-MA, NES, UNJ, MPL, PC, THL, and NJ); the Department of Environmental Medicine, Institute of Public Health, University of Southern Denmark, Odense, Denmark (TKJ and CD); the Research Unit for Dietary Studies, Institute of Preventive Medicine, Copenhagen Capital Region, Copenhagen University Hospitals, Copenhagen, Denmark (BLH); the Unit for Nutrition Research, Faculty of Food Science and Nutrition, University of Iceland, Reykjavik, Iceland (TIH); and the Center for Fetal Programming, Department of Epidemiology Research, Statens Serum, Institute, Copenhagen, Denmark (TIH).
+Author Notes
  • 2 Supported by The Danish Council for Strategic Research, Program Commission on Health, Food and Welfare (project no. 2101-08-0058), Rigshospitalet (grant 961506336), European Union, DEER (grant agreement no. 212844), The Danish Ministry of Health, The Danish Environmental Protection Agency, and Kirsten and Freddy Johansens Foundation (grant 95-103-72087).
  • 3 Address correspondence to TK Jensen, University Department of Growth and Reproduction, Rigshospitalet, Blegdamsvej 9, 2100 Copenhagen, Denmark. E-mail: tkjensen@health.sdu.dk.

Abstract

Background: Saturated fat intake has been associated with both cardiovascular disease and cancer risk, and a newly published study found an association between saturated fat intake and a lower sperm concentration in infertile men.
Objective: The objective was to examine the association between dietary fat intake and semen quality among 701 young Danish men from the general population.
Design: In this cross-sectional study, men were recruited when they were examined to determine their fitness for military service from 2008 to 2010. They delivered a semen sample, underwent a physical examination, and answered a questionnaire comprising a quantitative food-frequency questionnaire to assess food and nutrient intakes. Multiple linear regression analyses were performed with semen variables as outcomes and dietary fat intakes as exposure variables, adjusted for confounders.
Results: A lower sperm concentration and total sperm count in men with a high intake of saturated fat was found. A significant dose-response association was found, and men in the highest quartile of saturated fat intake had a 38% (95% CI: 0.1%, 61%) lower sperm concentration and a 41% (95% CI: 4%, 64%) lower total sperm count than did men in the lowest quartile. No association between semen quality and intake of other types of fat was found.
Conclusions: Our findings are of potentially great public interest, because changes in diet over the past decades may be part of the explanation for the recently reported high frequency of subnormal human sperm counts. A reduction in saturated fat intake may be beneficial for both general and reproductive health.
  • Received May 2, 2012.
  • Accepted October 26, 2012.