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domenica 14 febbraio 2010

Dieta contro la Candida

La dieta contro la candida mira ad impedire l'eccessivo proliferare di questo microrganismo, sottraendogli il nutrimento e potenziando le difese immunitarie dell'organismo.

Candida albicans è un fungo saprofita di comune riscontro nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina; l'aggettivo saprofita sottolinea la sua capacità di trarre beneficio dal corpo umano senza arrecargli danno o apportare benefici. La proliferazione della candida è infatti controllata dal sistema immunitario, dai batteri probiotici che popolano l'intestino e dai lattobacilli della flora vaginale. Solo quando tali difese vengono minate da fattori come uno stress severo, l'uso di antibiotici ed un'igiene vaginale eccessiva, la candida assume connotati patologici; si parla in tal caso di candidosi, una malattia le cui manifestazioni possono interessare la cute, la vagina, la pelle e, negli individui immunocompromessi come gli HIV positivi in fase avanzata, l'intero organismo.

Molti sostenitori della medicina olistica ritengono che la sovracrescita di candida nell'intestino umano (candidosi intestinale) sia responsabile di sintomi come depressione, malumore, affaticamento, perdita di memoria, mal di testa e smodato bisogno di dolci. Gli stessi autori cercano di porre rimedio al problema tramite una serie di regole alimentari, utili per riequilibrare la microflora locale e ridurre il numero di questi funghi. Tali norme rappresentano le fondamenta su cui si erige la dieta per la candida proposta per la prima volta al grande pubblico attraverso il libro The Yeast Connection: A Medical Breakthrough di Crook, WG, uscito negli Stati Uniti nel lontano 1983. Prima di esaminare i princìpi su cui si basa, iniziamo col dire che non esiste alcuna certezza sull'utilità di questa dieta, né tanto meno sul legame tra i sintomi soprariportati e la candidosi intestinale. Per contro, ridurre eccessivamente la varietà di alimenti consumati rischia non solo di rendere l'alimentazione monotona, troppo restrittiva e come tale difficile da seguire, ma anche di causare - alla lunga - deficit nutrizionali di non poco conto. Per questo motivo, prima di intraprendere la dieta contro la candida, è molto importante rivolgersi ad una figura esperta in materia, come un medico od un nutrizionista.

Le regole base di qualsiasi dieta per sconfiggere la candida impongono l'allontanamento di zuccheri, alcolici e cibi ricchi di lieviti e micotossine. Per questo, in cima alla "black list" troviamo il saccarosio, la frutta (sia quella zuccherina che quella essiccata), buona parte dei cereali, le bevande zuccherate ed alcoliche (in particolare la birra), i cibi affumicati o ricchi di conservanti, le arachidi, l'aceto, il pane (ammesso quello non lievitato) ed i formaggi a pasta dura. Dall'altro lato, la dieta per la candida incentiva il consumo di yogurt non zuccherato (in quanto alimento ricco di batteri utili per la salute dell'intestino), di specifiche formulazioni probiotiche e prebiotiche, dell'aglio, della curcuma e di vari cibi fermentati come il miso o il kefir. Consentiti il pesce, le uova, la carne magra, l'olio di oliva ed altri oli di semi, il riso integrale, le alghe e le verdure (ben lavate).

L'alimentazione anticandida dà molto spazio ad alcuni integratori, come i già citati probiotici (soprattutto batteri del genere Lactobacillus), prebiotici (FOS ed inulina) e complementi a base di fibre solubili (pectina, gomma di guar, semi di psillio e di lino). La fitoterapia, dal canto suo, suggerisce l'uso di alcuni oli essenziali (origano, menta, timo e maleluca), da assumersi esclusivamente sottoforma di opercoli (se non attentamente dosati sono molto pericolosi), droghe adattogene - immunostimolanti, come l'uncaria tormentosa, il pau d'arco e l'echinacea, droghe coleretiche - colagoghe, come la curcuma od il carciofo, droghe carminative, come il finocchio, il cumino e l'anice, e droghe antibatteriche, come la propoli, l'estratto di semi di pompelmo ed il rizoma essiccato di Hydrastis canadensis.

La durata della dieta per la candida dipende dalla salute generale dell'organismo, dalla severità dei sintomi e dalla loro durata; a tal proposito si registrano pareri discordanti, ma le persone che rispondono con successo alla dietoterapia affermano che è necessario seguirla per almeno quattro settimane prima di vedere i primi risultati. Per molti altri si parla di mesi.

Le scelte alimentari delle prime settimane sono particolarmente rigorose, tanto che l'apporto glucidico complessivo può scendere al di sotto dei 60 grammi. Naturalmente, bisogna tener conto dei fattori sopraesposti, nonché del sesso, della struttura corporea, dell'attività fisica e del peso iniziale del paziente. Sempre in queste fasi preliminari, può capitare che i sintomi peggiorino, sia perché l'organismo si sta lentamente abituando al nuovo regime alimentare, sia perché il corpo viene "inondato" delle tossine dei microrganismi morenti. Mano a mano che i sintomi migliorano, la dieta anticandida può divenire meno rigorosa, ma per evitare recidive è bene continuare a moderare il consumo di zuccheri semplici e carboidrati a medio indice glicemico.

2 commenti:

  1. Salve dottore, è vero che la candida intestinale può diminuire la libido.
    Io da un paio di anni soffro di stanchezza cronica, ogni giorno appena mi alzo sono stanco, come se avessi dormito 3/4 ore, dimentico facilmente le cose, anche quando parlo trovo molta difficoltà, come se il mio cervello fosse stanco, non ho desiderio sessuale, Alcuni anni fa ho fatto uso di Minocin per due mesi circa causa acne, mangiavo circa 1 kg di carboidrati (pane e pasta) al giorno. Dpo un anno ho avuto problemi di prostatite, come bruciore alla minzione, poco flusso e frequenza di andare in bagno, nelle analisi prima è stato trovato staffilococco aureo debellato con levofloxacin una pillola al giorno per sette giorni, però i sintomi non erano del tutto scomparsi. Ma nelle nuove analisi non è mai stato trovato nuovi batteri.
    Cosi il mio medico mi prescriveva per 15 giorni topster, poi 15 giorni bactrim, poi di nuovo 15 giorni levofloxacin. La cosa strana è ke quando assumevo questi antibiotici la mia libido migliorava un po, per questo il mio medico insisteva sugli antibiotici.
    A novembre io e la mia ragazza prendemmo la candida e la sua ginecologa le prescrisse Zoloder 4 pillole una ogni 3 giorni. Per mia meraviglia avevo di nuovo la libido, addirittura mentre passeggiavo guardando un fondoskiena di una ragazza ebbi un'erezione.
    Così ho fatto delle ricerche sulla candida ed ho appreso che la candida intestinale potrebbe portare a scarsa libido.
    Dottore le chiedo, potrebbe essere questo il problema dei mie sintomi?
    Ho fatto anche analisi per la tiroide, ormonali, valori del sangue ma non è mai stato riscontrato nulla di anomalo.
    La ringrazio in anticipo.

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  2. Ciao, la candida nell'uomo viene spesso trascurata. Ti consiglio un test che ho trovato che ti potrebbe aiutare sia ad interpretare i sintomi che a capire meglio come poterla affrontare nel modo più sicuro!
    In bocca al lupo! Ciao! http://goo.gl/qnQgp8

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