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martedì 20 luglio 2010

I profilattici proteggono dalle malattie

La differenza di quanto sostenuto da recenti e precedenti studi il profilattico può salvare dalle malattie sessualmente trasmesse e in particolare dal papilloma virus, come testimonia una ricerca pubblicata sulla Rivista delle malattie infettive.
Le malattie sessualmente trasmissibili, uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo, sono in netto aumento non a causa della precocità dei rapporti sessuali da parte dei giovani, come si sosteneva in passato, ma soprattutto a causa della maggiore mobilità e all’aumento della tendenza ad avere rapporti sessuali con più partner senza alcuna protezione.
Cresce dunque il numero delle infezioni e cambia l’età dei contagiati nei paesi occidentali: non più giovani adolescenti, un terzo dei 333 milioni di casi stimati in tutto il mondo ogni anno (esclusi i casi di Aids), ma sempre più adulti tra i 30 e i 45 anni residente in Europa.
È l’allarme lanciato anche dagli andrologi all'ultimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia a Catania

Se fino a qualche anno fa, infatti, l’attenzione maggiore era rivolta ai Paesi poveri dove le MST colpivano principalmente giovani sotto i 25 anni di età (l’85% dei ragazzi tra i 10 e i 24 anni) a causa della disinformazione e della difficoltà di accesso ai contraccettivi meccanici, primo fra tutti il preservativo, oggi il nuovo allarme riguarda il mondo occidentale, Italia compresa.
In Europa dal 2000 ad oggi si è osservato un notevole incremento dell’incidenza della malattie sessualmente trasmissibili, prime fra tutte Chlamydia con 3 casi su 100, Sifilide con un numero di casi raddoppiato rispetto a 9 anni fa, e Aids con circa 4.000 nuove infezioni l’anno Questo ci deve invitare ad una riflessione soprattutto per quanto riguarda la necessità di fornire informazioni adeguate ai nuovi target. Perché ad esserne più colpiti non sono gli adolescenti, ma i trentenni e quarantenni. Un innalzamento dell’età che forse va collegato al fatto che la famiglia tradizionale negli ultimi anni è entrata in crisi: per i nuovi single, reduci da separazioni o divorzi, si moltiplicano le occasioni d’incontro, le storie diventano più brevi e instabili e aumentano i rapporti occasionali a rischio.
Nel nostro Paese 19 casi di MST su 20 riguardano individui al di sopra del 25 anni.
L’Aids è un esempio emblematico per illustrare questa drammatica inversione di tendenza: all’inizio della scoperta della malattia, negli anni ‘80-90, la fonte principale di contagio era la tossicodipendenza, mentre oggi la trasmissione avviene principalmente per via sessuale, sia eterosessuale (43,7%), sia omo/bisessuale (22%). In Italia la percezione del rischio sembra essere minore tra certe categorie di persone, e così cambia l’età media della gente che contrae il virus: ormai supera i 40 anni, con un incremento fra le donne che rappresentano la metà dei malati.
Secondo gli andrologi italiani, a rendere ancora più attuale il problema delle MST contribuiscono i numerosi viaggi all’estero e l’immigrazione verso l’Europa, in particolare dai Paesi dell’Est e dall’Africa, regioni in cui l’incidenza della MST è 100-150 volte più alta che nell’Europa occidentale.

L’elenco delle MST comprende oltre 20 patologie causate da batteri, virus e parassiti Un maschio su 3 è affetto da condilomi ano-genitali, uno su 10 dall’herpes genitale o da un’infezione da Chlamydia, uno su 5 ha un’uretrite batterica. Dati significativi che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, generano oltre 100 mila visite specialistiche ogni anno. La responsabilità principale è da attribuire al non utilizzo del preservativo, l’unico strumento con il quale è possibile fare prevenzione.
A sottolineare la criticità della situazione è uno studio realizzato da me, autore dell'articolo, in due città, Genova e Roma, su una popolazione di 1.872 maschi e 482 donne per verificare in che percentuale viene utilizzato il profilattico e in quale fascia di età. Dallo studio è emerso che il 45,4% dei maschi ed il 17,5%% delle donne aveva avuto rapporti occasionali e di questi oltre il 18,4% dei soggetti (20% donne e 18% uomini) non aveva utilizzato il preservativo.
Da un’analisi più dettagliata per fasce d’età è emerso che quasi un uomo su 3 tra i 31 ed i 45 anni aveva avuto rapporti sessuali occasionali senza l’uso del preservativo (31,4% di questa fascia di età) rispetto al 18,5% dei soggetti tra i 46 ed i 55 anni ed il 13% tra i 56 ed i 65 anni.
Tra i giovani nella fascia di età tra i 18 ed i 30 anni, il 72% dei maschi e l’80% delle femmine aveva preteso l’utilizzo del profilattico nei rapporti occasionali.
Infine, il 18% degli uomini ed il 2% delle donne che avevano avuto rapporti senza alcuna protezione hanno riferito infezioni da Chlamydia, Gonorrea, Candidosi, Papilloma Virus e Aids.
L’educazione all’utilizzo del preservativo potrebbe partire dalla aziende produttrici di farmaci contro la disfunzione erettile Un suggerimento potrebbe essere quello di regalare un profilattico per ogni compressa di farmaco venduta.



Aldo Franco De Rose*
*Specialista Urologo e Andrologo
Clinica Urologica Genova

giovedì 15 luglio 2010

IL FUMO CAMBIA L’ESPRESSIONE DEI GENI

Da uno studio pubblicato su BMC Medical Genomics è emerso che quando si fuma cambia il livello di attività di ben 323 geni umani. Lo studio e' stato condotto da Jac Charlesworth della Southwest Foundation for Biomedical Research in Texas. Gia' di recente una ricerca del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge in Gran Bretagna aveva dimostrato i danni che causano le sigarette ai geni e si era calcolato che per ogni 15 sigarette fumate nel Dna del fumatore compare una mutazione genetica.
I ricercatori Usa, invece, dimostrano ora che le sigarette sregolano quella che i biologi chiamano 'espressione dei geni'. Gli esperti per la prima volta hanno arruolato un gruppo cospicuo di persone, 1240 tra fumatori e non e hanno osservato i danni provocati dal fumo registrando il livello di attivita' del genoma nelle cellule del campione. I geni che mutano attivita' in risposta al fumo sono di vario tipo: geni del sistema immunitario, geni legati alla morte cellulare programmata, geni noti per avere un legame con certi tumori, geni del metabolismo di particelle estranee.

mercoledì 14 luglio 2010

PENE CURVO CONGENITO


Malformazione congenita del pene caratterizzata da asimmetria di sviluppo dei 2 corpi cavernosi che formano l'asta o del corpo spongioso dell'uretra.
L’incurvamento può essere rivolto verso sinistra,verso destra, verso l’alto e verso il basso.Se la curvatura rende difficoltosa la penetrazione è necessario l'intervento di corporoplastica per raddrizzare il pene.

giovedì 8 luglio 2010

LA FERTILITA’ DEI MASCHI DIMINUISCE IN PROPORZIONE ALL’AUMENTO DEL PESO

Nei maschi obesi gli spermatozoi sono pochi e lenti e circa il 20% dei pazienti obesi risulta infertile. Lo hanno dimostrato i medici del Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretto dal professor Carlo Foresta, ordinario di Patologia clinica, che hanno presentato lo studio al convegno "Fattori di rischio di infertilita', aspetti clinici, normativi, etici", a Padova. I ricercatori hanno studiato la fertilita' in un gruppo di uomini obesi riscontrando una riduzione del numero e della motilita' degli spermatozoi che si rivela proporzionata all'entita' dell'obesita'. Inoltre, valutando la qualita' degli spermatozoi mediante tecniche di biologia molecolare, e' stato evidenziato un incremento delle anomalie a carico della struttura del Dna spermatico.
L'analisi dei dati porta a considerare che ogni incremento di 10 chili rispetto al peso normale dell'individuo riduce la fertilita' del 10%. Alla base di questa modificazione vi è l'alterazione dell'equilibrio ormonale dell'obeso, ma soprattutto le condizioni anatomiche che determinano l'aumento di temperatura dei testicoli.

martedì 29 giugno 2010

Salute sessuale maschile e stile di vita (intervista televisiva sulla salute sessule al dott. Mario De Siati Andrologo Urologo )

LE STATINE RIDUCONO DEL 30% IL RISCHIO DI RECIDIVE DEL TUMORE ALLA PROSTATA

Gli uomini che fanno uso di statine per abbassare il colesterolo hanno il 30% in meno di probabilita' di veder tornare il cancro alla prostata rispetto agli uomini che non usano i farmaci anti-colesterolo: a sostenerlo i ricercatori del Duke University Medical Center (Usa) in uno studio pubblicato su Cancer.
I ricercatori hanno esaminato i dati di 1.319 gli uomini sottoposti a prostatectomia radicale, il 18% dei quali assumeva statine al momento dell'intervento chirurgico. Nel complesso, l'uso delle statine ha ridotto il rischio di recidiva biochimica del 30%.
''I risultati suggeriscono che le statine possono avere un importante ruolo nel rallentare la crescita e la progressione del cancro alla prostata - spiega Stephen Freedland, principale autore dello studio -. Gia' ricerche precedenti avevano mostrato che le statine hanno proprieta' anti-cancro, ma non e' del tutto chiaro ancora quando e' meglio usarle e come funzionano esattamente'.

lunedì 7 giugno 2010

Le 10 Regole

1. BEVI CON REGOLARITÀ UN’ADEGUATA QUANTITÀ DI ACQUA;

È consigliabile bere almeno 1,5 litri d’acqua ad intervalli regolari durante tutta la giornata. Scegli un’acqua oligominerale, leggera, a basso contenuto di sodio e diuretica, che possa facilitare la funzionalità renale, consentendo l’eliminazione di scorie e liquidi in eccesso.

2. SEGUI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE;

Si consiglia di limitare il consumo di grassi animali, birra, insaccati, spezie, pepe, peperoncino, alcolici e superalcolici, caffè, privilegiando, al contrario, i cibi contenenti sostanze antiossidanti quali vitamina A (carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), vitamina C (ribes, kiwi, agrumi, fragole, mirtilli, cavolfiori, peperoni), vitamina E (olio d'oliva, oli vegetali, germe di grano), selenio (carne, noci, tuorlo d'uovo), zinco (carni rosse, noci, fegato).

3. CONTROLLA LA NORMALE CONFORMAZIONE E LO SVILUPPO DELL’APPARATO GENITALE NEL TUO BAMBINO;

Controlla se il tuo neonato ha i testicoli in sede ed il glande scoperto.

4. EFFETTUA UNA VISITA UROLOGICA NELLE VARIE FASI DELLA VITA: PUBERTÀ, ETÀ ADULTA E TERZA ETÀ;

Prendi esempio dal mondo femminile: la prevenzione si fa a tutte le età.

5. PRESTA ATTENZIONE A QUANTE VOLTE URINI E SE AVVERTI BRUCIORE;

L’aumento della frequenza minzionale e la presenza di bruciore rappresentano i primi segnali di infezione della vescica e della prostata.

6. RICORDA, NELLA VITA DI COPPIA, CHE L’INFERTILITÀ DIPENDE NEL 50% DEI CASI DAL MASCHIO;

È consigliabile eseguire un esame del liquido seminale in previsione di una gravidanza desiderata, perché eventuali alterazioni possono mettere in evidenza patologie che sono risolvibili, se trattate in tempo.

7. PRESTA ATTENZIONE AD EVENTUALI PERDITE INVOLONTARIE DI URINA;

E’ importante che le donne non trascurino anche il minimo episodio di incontinenza urinaria, sia sotto sforzo che a riposo.

8. CONSULTA SEMPRE UN UROLOGO SE VEDI SANGUE NELLE URINE;

Anche un singolo episodio di sangue nelle urine (ematuria) può rappresentare un sintomo precoce di gravi patologie dell’apparato urogenitale.

9. EFFETTUA, DOPO I 45 ANNI, ALMENO UNA VOLTA L’ANNO UN PRELIEVO DI SANGUE PER CONTROLLARE IL PSA E IL TESTOSTERONE;

Il PSA è un marcatore specifico della prostata utile per la diagnosi precoce del tumore. Il TESTOSTERONE è il principale ormone maschile e ad esso sono collegate numerose patologie (calo del desiderio sessuale e alterazioni collegate alla sindrome metabolica, quali diabete, patologie cardiovascolari, obesità ed iperlipidemia).

10. MANTIENI UNA SANA VITA SESSUALE A TUTTE L’ETÀ;

Una regolare attività sessuale contribuisce al mantenimento di un buon equilibrio psico-fisico.